INK’S CORNER: Frankenstein di Mary Shelley (Oscar Ink)

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Si comincia la settimana con “Frankenstein” di Mary Shelley, la versione illustrata da Bernie Wrightson, volume della collana Oscar Ink di Mondadori.

Data di uscita: 30 Agosto 2018

Acquistalo subito: Frankenstein

Editore: Mondadori
Collana: Oscar Ink
Genere: Fumetto
Storia: Mary Shelley
Illustrazione: Bernie Wrightson
Traduzione: Simona Fefè, Michele Piumini (Introduzione)

Prezzo: € 24,00
Pagine: 312

“Bernie Wrightson è un artista di grande talento e grande cuore. Queste illustrazioni rendono somma giustizia alla storia del moderno Prometeo di Mary Shelley: molti lettori troveranno gli elementi horror e gialli più estremi che i film li hanno indotti ad aspettarsi, e quei lettori finiranno il romanzo, non lo lasceranno a metà come feci io con la copia usata e non illustrata che avevo comprato a tredici anni per un quarto di dollaro.” Dall’introduzione di Stephen King
Il capolavoro del gotico romantico, capostipite del romanzo horror, con i disegni di un maestro del fumetto americano.

Mi ricordo come se fosse ieri la prima volta che ho letto “Metamorfosi”, una raccolta di racconti di Mary Shelley, ignara che di lì a poco sarebbe diventata una delle scrittrici che avrei divorato avidamente. È successo per caso eppure è bastata quella scintilla ad accendere in me la curiosità e il desiderio di scoprire altre storie firmate da lei. Questo ci porta a Frankenstein o Il moderno Prometeo, romanzo gotico che ha affascinato intere generazioni con la sua storia sia cruda che filosofica, un capolavoro dell’orrore che arriva a toccare con un dito persino la fantascienza.

Questo romanzo venne pubblicato per la prima volta nel 1818 e racchiude un grande un mix di generi in sé, sotto molti punti di vista è un precursore di tutto quello che oggi alimenta la sfera dell’horror, orchestrando in maniera geniale una storia che affonda le radici nella sua epoca, ma che con tutti i suoi risvolti riesce quasi a tramutarsi in un mito che si adatta a tutte le epoche. In un certo senso racchiude la storia dell’uomo in un unico racconto, dalla sua ricerca della creazione fino al superamento dei limiti del divino, sconfinando in ciò che è oltre la scienza e la religione, una nuova dimensione filosofica in cui l’uomo è artefice del suo stesso male.

Pur giovanissima quando lo ha scritto, Mary Shelley, è riuscita ad elaborare un’opera davvero profonda, ma che nella sua complessità è arrivata a toccare temi “scomodi” per un’epoca in cui l’uomo viveva ancora con un piede nella superstizione l’altro nel progresso scientifico. All’interno di questa storia si fa largo non solo la concezione quasi mitologica del progresso dell’uomo, ma anche il dissidio interiore che l’uomo dell’Ottocento vive nel contrapporre la dottrina religiosa alla necessità di ricercare il progresso, una strenua lotta fra la tradizione che vede l’uomo timorato di Dio e lo sviluppo scientifico che sancisce la sua libertà dalle catene della fede.

La curiosità di Victor Frankenstein lo porta a creare un mostro senziente, capace di apprendere, ragionare e migliorarsi, ma è nel trovarsi di fronte al rifiuto del suo stesso creatore che la creatura comincia a nutrire un forte disprezzo nei confronti di suo “padre”, lo stesso uomo di scienza che gli ha dato la vita, iniziando a dubitare delle sue reali capacità e della sua comprensione di ciò che aveva creato. Questo è lo stesso dilemma che per millenni ha afflitto gli uomini, la conoscenza ha sempre portato nuove sciagure e nuovi traguardi nella vita degli esseri umani, una volta superate le colonne di Ercole, scoprire che non c’era un abisso ad attendere i navigatori bensì una nuova terra ha fatto crollare per sempre la convinzione che gli dei avessero la conoscenza nelle loro mani mentre gli uomini solo la capacità di venerarli. Questo è ciò che succede anche a Victor nel momento stesso in cui soddisfala sua curiosità.

Li vediamo entrambi seguire due percorsi differenti. Victor, da un lato, sempre più consumato dalla consapevolezza di aver superato qualsiasi limite che l’uomo si era imposto di non oltrepassare, sfociando nel rimorso e nella paura delle conseguenze del suo gesto, mentre la creatura vive la sua vita raccogliendo le briciole lasciate dagli altri, accumulando una nozione dopo l’altra tutta la conoscenza che il mondo può contenere, arrivando alla triste conclusione che spesso è l’uomo l’artefice del suo male e della sua infelicità, un essere vivente tanto forte da aver soppiantato qualsiasi altra specie sul pianeta e allo stesso tempo tanto fragile da non riuscire a sopportare il dolore del non sapere abbastanza.

Il volume che ci propone Mondadori per la sua collana Oscar Ink è adornato dalle straordinarie illustrazioni di Bernie Wrightson, disegni di una tale potenza espressiva da riuscire a trasformare queste tavole in scene animate di vita propria, con uno stile dettagliato che ricorda quello di Gustav Doré, l’incredibile illustratore/incisore francese noto soprattutto per il Don Chisciotte e La Divina Commedia. I disegni di Wrightson sono dotati di una forte carica oscura tipica del fumetto americano unito alla precisione e alla perizia nei dettagli dello stile illustrato tipico dell’incisione, un mix che da vita a tavole mozzafiato. 

Questo è senza dubbio un volume unico nel suo genere, un graphic novel nel vero senso della parola, un romanzo che viene enfatizzato nella sua narrazione da illustrazioni di una perizia incredibile. Un volume che non può mancare nelle nostre librerie.

«La vita e la morte mi apparivano barriere ideali che io per primo avrei superato, per riversare un torrente di luce su questo mondo di tenebre».

 

 

 

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Mondadori per la copia omaggio.

 

 

 

 

May the Force be with you!
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